4 COSE SUL DIGIUNO INTERMITTENTE

IL DIGIUNO INTERMITTENTE

Il digiuno prolungato abbassa il metabolismo, mentre le diverse forme di “digiuno breve” che oggi si stanno diffondendo consentono invece di attivarlo, ridurre l’infiammazione e facilitare il controllo degli eccessi ponderali (Patterson RE et al, Annu Rev Nutr. 2017; 37:371-393).

Uno dei motivi per cui mangiare troppo di sera o (peggio ancora) di notte crea problemi, potrebbe dipendere dall’azione della melatonina naturalmente prodotta in assenza di luce e dall’azione dell’ormone della crescita che inibiscono l’azione dell’insulina, obbligata ad essere prodotta in maggior misura, con effetti critici sull’organismo e sulla gestione degli zuccheri che restano elevati più a lungo e in maggiore quantità.

Questo può produrre un aumento della glicazione delle proteine, che vengono come “avvolte” da un manto di zuccheri e perdono la loro funzione, causando un danno irreversibile.

 

1- La forma di digiuno breve più suggerita è quella dell’ intermittent fasting, durante il quale si richiedono 15-18 ore di digiuno con l’assunzione di sola acqua per 2 o 3 volte alla settimana. Il digiuno breve è efficace quando comprende anche le ore della notte, quelle in cui maggiormente si controllano i picchi di insulina. Non funzionano, invece, i semi digiuni diurni che creano segnali opposti di accumulo.

2- Queste forme di digiuno controllato sono in grado di attivare il metabolismo e la mobilizzazione dei grassi. Alcuni autori sostengono che la regolazione circadiana dell’organismo (quella che regola l’orologio biologico) sia coinvolta in questo processo e che la noradrenalina attivata dal digiuno, svolga anch’essa un’importante azione di mobilizzazione dei grassi e di attivazione metabolica.

3- Questo tipo di alimentazione stimola la produzione di una proteina (FSP27) che favorisce lo scioglimento del grasso (lipolisi) conservando o aumentando la massa muscolare. Quando si segue uno schema alimentare che stimola la produzione di FSP27 si attivano segnali metabolici che hanno effetti non solo momentanei, ma ce si allargano a comprendere i giorni vicini condizionando una risposta positiva di tutto l’organismo nel tempo.

4- Non si può iniziare a fare un percorso di digiuno intermittente che non sia guidato da un professionista! Questo perché nei giorni in cui si effettua il digiuno breve, il cibo nel resto delle ore deve essere assolutamente calibrato e abbinato. Il rischio è quello di ottenere altrimenti l’effetto contrario!

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