4 COSE SULLA VARIABILITÀ

LA VARIABILITÀ

Variabilità è sicuramente sinonimo di benessere.

Nessun cibo è nemico, ormai lo sappiamo: è la modalità di assunzione alimentare, spesso ripetuta o eccessiva, ad essere alla base dell’infiammazione, della ritenzione, dell’aumento di peso e di patologie ben più gravi.

Esistono alcune strategie per rendere gli alimenti “amici” del nostro benessere a tutto tondo.
Tutti gli alimenti presentano caratteristiche e funzioni uniche e, se inseriti correttamente in una dieta personalizzata, permettono di gestire al meglio la linea e le patologie.

Sfruttiamoli dunque al meglio!

 

1- Colore. Inserire nel piatto alimenti di colore diverso permette di avere differenti nutrienti Giallo-rosso: sono precursori della vitamina A, essenziale per il corretto funzionamento oculare e per mantenere sani forti pelle e capelli. Blu-viola: proteggono vene e capillari e contrastano l’invecchiamento della pelle. Verde: alimenti ricchi di acido folico e ferro. Bianco: alimenti intervengono sulla regolazione della pressione sanguigna e hanno azione battericida.

2- Cottura. Minori saranno le temperature a cui sottoponiamo i nostri alimenti e più saranno preservate le loro caratteristiche. Esistono tuttavia delle eccezioni! Il licopene, ad esempio, è un carotene la cui disponibilità aumenta con la cottura (nel pomodoro). L’albume, se correttamente cotto perde l’avidina una proteina che lega la biotina, importante vitamina del gruppo B rendendola non disponibile.

3- Processi meccanici. Frullare, estrarre e centrifugare aumentano la velocità di digestione e assorbimento, ma spesso sono azioni controproducenti! Un estratto, infatti, perderà la fibra e verrà assorbito più velocemente rispetto al frutto o alla verdura aumentando la velocità di assorbimento degli zuccheri. Frullare però in alcuni casi è utile e facilita la digestione di alcune sostanze tra cui l’acido folico (ad esempio una vellutata di verdure a foglia verde) o di alcuni alimenti come i legumi, che si è passati risultano più digeribili.

4- Combinare. Inserire nello stesso piatto proteine, grassi, vegetali e carboidrati permette di controllare il carico glicemico del pasto. Usare altre piccole accortezze come inserire alimenti acidi (succo di limone, pomodori o altri agrumi), porta ad un migliore assorbimento di ferro oppure ancora condire a crudo con olio vegetale permette l’assorbimento di vitamine liposolubili ( A,D,E,K) che si sciolgono solo nelle componenti grasse.